La lezione che vi sto per raccontare si è svolta probabilmente in una delle giornate più ostiche che io abbia mai vissuto.
La colpa? Condizioni meteo assurde.
Sciare è uno sport bellissimo, non c’è dubbio, noi sciatori siamo tutti d’accordo su questo.
L’aria fresca, il sole che illumina un panorama mozzafiato, la neve compatta.
Ma non sempre è così.
E credo che sia un bene, perché è grazie alle giornate di brutto tempo che riusciamo ad apprezzare così tanto le giornate eccezionali.
La giornata di cui sto parlando non era particolarmente fredda, c’erano all’incirca due gradi. A quella temperatura siamo più che abituati, ci mancherebbe!
Il problema erano proprio i pochi gradi sopra lo zero, che non riuscivano a trasformare in fiocchi di neve le goccioline che stavano cadendo dal cielo.
Sì, quel giorno PIOVEVA.
Ma non è tutto. A complicare la situazione si è messo di mezzo un forte vento.
Detta in breve era così: a valle ci bagnavamo per bene, a monte (e in seggiovia) diventavamo dei veri e propri ghiaccioli.
Una delle difficoltà del maestro è che deve sempre rimanere concentrato su ciò che deve fare, non può farsi condizionare dal meteo. Infatti siamo proprio noi a dire che le lezioni si possono svolgere in ogni condizione climatica!
Quel giorno, però, era diverso.
Era al limite del sopportabile.
I guanti bagnati mi avevano completamente tolto la sensibilità alle mani.
Dopo 4 ore di lezioni, sto per iniziare l’ultima ora prenotata della giornata, dopodiché sarei finalmente andato al caldo anch’io.
Ad aspettarmi c’era Matteo, un bambino di 5 anni. Il suo nome in realtà me lo sono subito scordato perché aveva un enorme scaldacollo che andava dal collo fino agli occhi, con l’uomo ragno disegnato.
E quindi non ci volle molto affinché Matteo si trasformò in Spiderman!
Lui carichissimo, io un po’ meno data la particolare giornata.
Lui, da vero super eroe, affrontava con forza la tempesta, io la stavo subendo.
Io stavo insegnando a sciare al piccolo Spiderman, lui contaccambiava nel portare entusiasmo!
Non so bene cosa muovesse la sua voglia di sciare nonostante il freddo. Ma era incredibile, invincibile.
Non ho timore a dirlo: guardavo l'ora ogni 5 minuti sperando che finisse il più in fretta possibile.
Ma è proprio Spiderman che mi ha motivato a tenere duro fino alla fine, a fare lezione nel migliore dei modi possibile.
Il nostro tempo a disposizione volgeva al termine, facciamo l’ultima pista e torniamo dalla sua mamma.
E’ una lezione che non mi scorderò, perché la lezione l’avevo ricevuta io dal mio piccolo allievo.
La sua passione per lo sci era stata più forte di tutto.
Finalmente potevo andare al riparo e togliermi i guanti fradici e congelati.
E invece..
“Mamma mamma io e il mio maestro abbiamo combattuto contro la bufera, ma non l’abbiamo ancora sconfitta!” - dice Spiderman - “Possiamo tornare subito a sciare?”
Non dovrei dirlo, ma la verità è che non volevo crederci.
Anzi, mi è pure balenato in mente di inventarmi una scasa tecnica per far desistere il mio allievo.
Avrei voluto dire che le condizioni erano sfavorevoli e non aveva senso continuare a sciare in quella situazione.
Io mi stavo sognando il calduccio del bar già da un bel po’, sapendo che adesso sarebbe arrivato il momento.
Ma Spiderman aveva bisogno di sciare, aveva bisogno di me.
Cercando di emulare il suo entusiasmo, ho messo da parte i miei cattivi pensieri e quindi di nuovo tutti in pista!
Una tormenta, anche quando ti mette alla prova, non può di certo fermare la voglia di sciare di un bambino-super eroe!